Pillole di coordinazione genitoriale: Che cos’è la coordinazione genitoriale?

La coordinazione genitoriale è un metodo di risoluzione delle controversie in presenza di altà conflittualità genitoriale, si occupa di accompagnare i genitori a prendere delle decisioni di comune accordo per i figli.

L’obiettivo è quello di togliere i bambini dalle diatribe tra mamma e papà.

Ad esempio: Chi porta mio figlio dal dentista? che scuola scegliere?

La coordinazione non è un metodo autoritario, ma si fonda sulla negoziazione, il coordinatore può essere definito come un facilitatore che accompagna i genitori a prendere consapevolezza delle esigenze reali dei bambini.

Il coordinatore lavora di comune accordo con gli altri professionisti coinvolti nella situazione ed è importante che ci sia sinergia nella rete istituzionale. I professionisti coinvolti devono saper comunicare, devono creare una rete di supporto e accompagnamento per la famiglia coinvolta.

Il coordinatore genitoriale lavora come supporto alla bigenitorialità, non deve essere confuso con un metodo valutativo e non può, quindi, ina alcun modo, sostituirsi alla valutazione genitoriale. La coordinazione viene attivata in un momento successivo alla valutazione.

La coordinazione genitoriale è un metodo, non una professione normata, in Italia la sperimentazione è partita dal Tribunale di Civitavecchia, per poi avviare un’attivazione in sinergia tra università La Sapienza, la ASL ed il Tribunale. In questo contesto i genitori venivano inviati al servizio dove si operava con il metodo della coordinazione genitoriale. Da qui gli organi giudiziari iniziarono a suggerire la coordinazione genitoriale, come metodo di gestione dell’alto conflitto. L’ Associazione nasce per evitare il sorgere di varie definizioni della disciplina, che nel lungo periodo possono risultare fuorvianti del metodo stesso.

Ad oggi, in Italia, si assiste ad un differente utilizzo della metodologia di attivazione della coordinazione genitoriale da parte dei giudici. Vorremmo, però, sottolineare l’importanza che i professionisti hanno in questo contesto e soprattutto in questo preciso momento storico. Il professionista formato deve sempre specificare il tipo di metodo al quale fa riferimento, ad esempio, il metodo integrato di Debra Carter, per non creare confusione ed essere chiaro con i genitori,

La coordinazione genitoriale, può essere attivata tramite invio del tribunale, ad un servizio pubblico, ad esempio il consultorio famigliare; la riflessione che sorge spontanea è che la volontarietà dei genitori è fondamentale.

Se da una parte la scelta coatta del coordinatore da parte del giudice è fuori luogo, da un lato è da inserire nel nostro contesto nazionale; se funziona anche l’invio va bene, ma bisogna capire come si evolverà nel futuro

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Ecco il video della Prima pillola di coordinazione genitoriale.

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